Angelo Crespi

PROGETTO CREATIVITA' PERMANENTE
Laureato in Legge, giornalista professionista, ha collaborato, tra le altre, alle pagine culturali de Il Foglio e de Il Giornale.
Insegna Storia del giornalismo all'Università Cattolica di Milano. Nel 2004 ha pubblicato “Contro la Terza pagina” (BvS edizioni). Dal giugno 2002 al novembre 2009 ha diretto il settimanale di cultura Il Domenicale. Dal giugno 2008 al marzo 2011 è stato consigliere del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali On Sandro Bondi.
Dal dicembre 2009 è Presidente del MAGA, Museo d'Arte Gallarate.
Le collezioni del MAGA, costituite da più di 5.000 opere tra dipinti, sculture, disegni, installazioni, ceramiche, libri d’artista, opere multimediali, fotografie, oggetti di design e opere di grafica, offrono ai visitatori un ricco ed articolato panorama degli orientamenti che hanno animato la scena artistica nazionale dalla metà del Novecento ai giorni nostri. Numerose sono le opere donate dal Premio Gallarate e dagli artisti, altre concesse in deposito temporaneo da collezionisti privati. Il MAGA promuove la produzione e l’acquisizione di opere di giovani artisti realizzate appositamente per il Museo in occasione di mostre ad essi dedicate. (www.maga.it)
Dal maggio 2011 è presidente del Centro internazionale d'arte e cultura di Palazzo Te di Mantova. L’incontro tra Giulio Romano e Federico II Gonzaga e il successivo incarico di costruire il Palazzo del Te è suggestivamente descritto da Vasari nelle sue Vite. Quando Giulio giunge a Mantova nell’ottobre del 1524, il marchese gli fornisce una dimora, lo colma di regali e, donatogli uno dei suoi cavalli favoriti, cavalca con lui fino all’isola del Te. Qui Federico incarica Giulio di ristrutturare le scuderie esistenti per “accomodare un poco di luogo da potervi andare e ridurvisi tal volta a desinare, o a cena per ispasso”.
Il proposito dunque appare piuttosto modesto ma, come riferisce Vasari, alla vista del bellissimo modello predisposto da Giulio, il marchese dà incarico, con entusiasmo, di iniziare immediatamente la costruzione del palazzo.La funzione dell’edificio è anche chiaramente espressa in un’iscrizione che si trova nella sala di Psiche. È un palazzo per il tempo libero e lo svago, per l’onesto ozio del principe, che ritempra le forze nella quiete (www.palazzote.it).
Palazzo Te viene utilizzato spesso dalla famiglia Gonzaga come luogo atto ad accogliere e onorare gli ospiti illustri, come dimostrano le visite dell’imperatore Carlo V che soggiorna al Te in due occasioni, nel 1530 e nel 1532, mentre Enrico III re di Francia vi è ricevuto nel 1574.
Attualmente collabora alle pagine "Commenti e Opinioni" del Corriere della Sera.